Sant’Ivo alla Sapienza
E poi ci sono i luoghi della conoscenza. O forse della Sapienza.
Come le scuole tutte. Come le Università.
Come la mia amata Valle Giulia il sabato mattina. Quando l’unica lezione era del prof. Antonio Michetti, guance rubizze e sguardo vispo. Ingegnere assistente di Nervi (palazzi e palazzetti dello sport) che si definiva un muratore che ha avuto la fortuna di studiare un poco di latino.
Romano de Roma che con il suo intercalare ogni 3×2 nun zo si me so’ spiegato ci permetteva di comprendere la complessità dei numeri (per me da sempre un mistero) e della tecnica delle costruzioni. Che per quelle lezioni extra mi diceva ‘signorì che me ringrazia, lei ha già pagato pe questo’. E io che uscivo da quell’aula in legno che mi sentivo un misto di Fibonacci Euclide e Tuning con la tecnica delle costruzioni in saccoccia.
Una conoscenza per tutti, anche per me, nessuno escluso. Compresa nel prezzo (di iscrizione).
Da cercare certo.
Come S.Ivo alla Sapienza a Corso Rinascimento.