Galleria Borghese
E poi ci sono i luoghi dei sensi. Dove l’estasi è assicurata.
E non è una delle tante dark room di Messenger né il sexting spicciolo che lascio ai fruitori dell’erotismo da discount (i tanti pornqualcosa!)
È la Galleria Borghese, uno spazio unico dalle mille delizie. Per tutti i palati, dall’Amor sacro all’Amor profano (Tiziano!)
Tra le risatine imbarazzate di noi del V B di una scuola di preti e quella povera prof di Arte che tenta di tenere una classe di adolescenti brufolosi con l’ormone (non recluso) frizzante. Orecchini di perle, naso piccolo e gonna lunga blu a coprire gambe leggermente arcuate. Me la ricordo la sua voce: tono sempre pacato (un filino soporifera? Sì)
E come si fa a tenere un tono pacato con Il ratto di Proserpina di quel Rockerduck Bernini Berny?
Questo genio fissa l’attimo in cui Lui (Plutone) dio degli inferi rapisce Lei (Proserpina) intenta a raccogliere fiori (1622).
E quella mano che affonda nella coscia di Lei fissa un secondo di un mito. Dice tutto.
Lei che si sporge in avanti, gli pianta una mano sul viso. Tenta invano di divincolarsi, scalcia, si vergogna.
Lui ben piantato la tiene stretta. È tutto un guizzare di quadricipiti, dorsali e addominali.
Una spirale in movimento che possiamo cogliere girandoci attorno in una sorta di voyeurismo dinamico.
La scultura non racconta tutto il mito che vuole assenza di raccolto a causa di questo rapimento. Cerere (madre di lei) è disperata.
La storia termina con il patto di lasciarle trascorrere 9 mesi con la madre Cerere (dea delle messi e non Messi!) per assicurare il raccolto e i 3 invernali nell’Ade con il marito (!).
Potete cambiare stanza se questa è troppo hard. Nelle altre room, per altri gusti ci sono Apollo e Dafne e il David di Berny e Tiziano. E una stanza intera di Caravaggio (chevelodicoaffà).
Prima domenica del mese è gratis su prenotazione.
Aneddoti, storie, approfondimenti sempre benvenuti.
Come i consigli enogastro.
Peace&love anche all’ormone recluso.