San Pietro in Vincoli
E poi ci sono i luoghi doppi.
Tipo San Pietro in Vincoli, per molti solo la chiesa, per me anche la Facoltà di Ingegneria con un chiostro rinascimentale e un’aula Chiostro da far invidia a noi architetti.
Con i convegni soporiferi degli ingegneri urbanisti e soprattutto le lauree degli amici (
sfatiamo il mito dell’invidia architetti/ingegneri).
Che si chiami via Eudossiana è del tutto superfluo. È San Pietro in Vincoli punto.
Sì perché nella chiesa a fianco c’è quel massiccio Mosè di Michelangelo e la tomba di Giulio II (quello di via Giulia) che il povero Michelangelo dovette riprogettare almeno 6 volte (come lo capisco, quando hai clienti esigenti come Il Papa!)
Da poco restituita in tutta la sua bellezza da un’illuminazione che simula in pochi minuti l’andamento e l’intensità della luce del giorno. È tutto un guizzare di muscoli, panneggi, rotazioni, movimenti (è Michelangelo mica pizza e fichi).
Uscendo a destra una scala da cartolina con un arco che porta giù a Monti. Perfetta per i baci, quasi come L’arco di Via Giulia.
Pranzo da Nerone e giovedì gnocchi, come di consueto a Roma.