Isola Tiberina
E poi ci sono i luoghi degli eventi.
Magari in estate, per vedere il Cinema che hai perso durante l’anno. Come quel piccolo capolavoro di Cafarnao. Grazie all’Estate Romana inventata da Renato Nicolini, architetto e geniale Assessore alla Cultura tra il ‘76 e l’85.
Magari gli eventi che ti cambiano la vita per sempre. Dove ti ritrovi per mesi a ripetere il mantra IL RESPIRO MI RESPIRA, insieme a un centinaio di altre donne del corso preparto. Un mantra che al momento del bisogno (2 luglio 2001) si rivelerà del tutto inutile.
Perché non aspetti altro che l’epidurale (Nanni Moretti uno di noi!)
Sì l’isola Tiberina. L’isola, per noi romani. Isola urbana di una città che non ha il mare. Circondata dalle acque del Tevere.
E l’isola è una dimensione emotiva. La puoi misurare. Non ti puoi perdere. La puoi perfino abbracciare con lo sguardo. Ha confini noti, l’acqua. È una certezza.
Non ha le spiagge di Carloforte. Né i tramonti di Santorini. Né le granite al limone di Salina né i Giardini della Mortella di Ischia.
È a forma di nave, con la prua in direzione della corrente. Poco più in là le rapide. Tempio di Esculapio nel 289 a.c. dio della medicina su cui verrà edificata la chiesa di San Bartolomeo e l’Ospedale Fate bene Fratelli (1500) ricostruito nel ‘900 da tale Bazzani. Solo l’Antica Farmacia conserva la struttura del ‘700.
L’isola è ancorata a terra da due ponti Fabricio e Cestio. Fabricio più antico (62 a.c.) verso il ghetto e Cestio più recente (44 a.c. Ricostruito alla fine dell’800) verso Trastevere.
Ecco su ponte Cestio, appena lasciata la grattacheccara di lungotevere degli Anguillara, intravedo la finestra del primo piano. A destra dell’ingresso. La stanza, la nostra, la mia e di Blu.
Penso a Blu non più blu che prima di essere Agnese è stata Fagiolino, Beatrice, Albertina, Agata.
E che sto entrando nell’Isola da cui nasce la Vita.
Peace&Love
Graditi commenti, aneddoti,nascite, clip, musica, film, consigli enogastro…
Grazie per questo affresco dell’isola tiberina, è un contenitore di emozioni per chi la conosce bene, uno scenario che ti entra dentro, e in qualche modo fa parte della nostra identità…
E’davvero l’isola senza mare. Grazie